Visto che riparte il discorso sulla censura o meno di chi usa dei mezzi privati come i social network per propagandare le proprie idee, e visto che, alle solite, c’è chi si scandalizza per la censura e chi invece si scandalizza per la marea di falsità, fake news, incitazioni all’odio che i SW ospitano, chiediamoci una cosa: non sarebbe più semplice considerare i social editori, e corresponsabili di quello che diffondono?
È una soluzione semplicissima, facilissima, a costo quasi zero (costerebbe forse in tribunali e personale addetto) e richiede tre secondi di elaborazione concettuale per formularla. La domanda dunque è: quali sono le controindicazioni?
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