In questo articolo su il Bo Live – quotidiano online d’informazione e approfondimento dell’ Università di Padova – si discute della cosidetta pandemic fatigue, ovvero:
“una reazione di stanchezza attesa e tipica, che tende ad emergere negli individui di fronte ad eventi avversi e prolungati che colpiscono le loro vite e che hanno caratteristiche di: lunga durata, imprevedibilità, scarso controllo e possibilità individuale di risoluzione. Il senso della fatica non ha una definizione in termini clinici, ma piuttosto identifica una stanchezza conseguente al perdurare di condizioni di vita non tipiche, come quelle della pandemia, che hanno richiesto e richiedono importanti sforzi per perseverare nei comportamenti protettivi, quali la sanificazione delle mani e degli ambienti, l’uso delle mascherine, il distanziamento sociale”
Nell’articolo si identificano 3 fattori che colpiscono la capacità delle persone di fronteggiare la pandemia nel lungo periodo: “dispercezione del pericolo”, “perdita del senso di autoefficacia” e “abituazione” e si delineano alcune strategie che possano costituire un piano di azione per la prevenzione e l’intervento sulla pandemic fatigue.
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