Il fact-checking in breve:
• Secondo Draghi, il calo delle vaccinazioni dovuto alla sospensione di AstraZeneca è stato «compensato» dall’utilizzo di altri vaccini. Non è vero: c’è stata una riduzione di oltre il 25 per cento.
• Il presidente del Consiglio esagera quando dice che l’Italia è seconda nell’Ue per vaccinazioni: se si guardano i dati in rapporto alla popolazione, il nostro Paese è parecchio lontano dalle prime posizioni.
• Draghi fa confusione quando dice che il Regno Unito è avanti con i vaccini perché ha posticipato la seconda dose del vaccino AstraZeneca. In realtà il ritardo ha riguardato la somministrazione della seconda dose del vaccino Pfizer.
• Secondo l’ex presidente della Bce, alcune regioni hanno percentuali del 25 per cento nei vaccini, altre del 5 per cento. Non è però per nulla chiaro a che cosa facciano riferimento queste percentuali. Se si guardano i dati sulla popolazione generale vaccinata o su quella anziana, i conti non tornano.
• Infine Draghi sembra aver fatto un po’ di confusione nel ricostruire quanto avvenuto con la sospensione del vaccino AstraZeneca e le indicazioni provenienti dall’Ema.
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