Bret Deveraux, professore associato di storia all’Università del North Carolina, comincia una nuova serie di articoli sui rapporti tra la Storia e la una versione popolare, quella narrata in Europa Universalis IV, famosissimo gioco di strategia per PC.
Secondo Devereaux Europa Universalis IV si differenzia da altri videogiochi: dove molti sviluppatori vedono gli eventi storici come poco più che un orpello o decorazione, EUIV invece ha una propria teoria storica (il dipanarsi degli eventi, la relazione tra economia e i conflitti, l’uso di una lingua comune come condizione necessaria per la creazione di uno dello Stato Nazione, etc.).
Unlike some other games where it was the flaws that drew me to write a critique, the main reason I think critiquing Paradox’s oeuvre is their strengths as historical games whose assumptions are rooted in actual historical interpretations, even for their shortcomings. It is precisely because Paradox’s games are serious that I am going to subject them to serious historical criticism, which may at times be a touch harsh.
Nonostante la storia relativamente breve del videogiochi, la questione del rapporto tra Storia e narrazione virtuale non è nuova (basti pensare alla campagna Avanti, Savoia! per Battlefield 1). Uno studente come deve approcciarsi a questi giochi? E un professore, come dovrebbe commentarli? La serie di Deveraux comprende quattro articoli, con aggiornamenti ogni venerdì.
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