Su Jacobin Italia, le riflessioni di Francesco Massimo sulle ragioni alla base dello sciopero generale proclamato da CGIL e UIL e sulle critiche mosse alle suddette sigle sindacali da governo e media.
Undicesimo, non scioperare. Nelle ore successive alla proclamazione dello sciopero generale, chi avesse voluto informarsi sulle ragioni di Cgil e Uil avrebbe dovuto evitare con cautela i media mainstream. Il sottoscritto non lo ha fatto e si è imbattuto in un servizio del TG di Mentana secondo il quale i sindacati avevano fatto male i conti: i redditi inferiori sono quelli che davvero beneficiano degli sconti fiscali, molto più dei redditi alti. Fonte: un grafico del Sole 24 ore opportunamente tagliato, cioè eliminando arbitrariamente le classi superiori ai 38 mila euro, quelle più avvantaggiate dai tagli. Stessa svista è stata compiuta l’indomani dal Corriere della Sera (che per la cronaca ha lo stesso editore de La7).
Poche ore dopo la dichiarazione dello sciopero, sono andato a dormire convinto che i sindacati stessero difendendo le sacrosante ragioni del popolo dei villoni contro l’avidità insaziabile della classe lavoratrice in Italia. E che il Corriere della Sera, insieme alla Cisl, fosse diventato il baluardo del socialismo. Una prospettiva rassicurante.
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