Glenn Greenwald su Substack prende spunto dal dibattito sulla recente crisi al confine dell’Ucraina per analizzare il “riposizionamento” dei neocon e delle loro idee dal partito repubblicano a quello democratico.
Nell specifico secondo Greenwald le tattiche usate più 20 anni fa per spronare i cittadini degli Stati Uniti alla guerra (cioè accusare tutti quelli che fossero contrari all’intervento militare come traditori della Patria e quinte colonne del nemico) si ritrovano anche nel confronti di oggi, soprattutto online, ma a parti invertite rispetto agli anni 2000.
I media aziendali consultati febbrilmente dai liberal sono pieni fino all’orlo di neocon pazzi per la guerra. I liberal catapultano i loro libri in cima alle classifiche dei best-seller, diffondono i loro tweet virali, costruiscono la loro credibilità in contratti con la CNN e la NBC News o in collaborazioni come editorialisti per il New York Times e il Washington Post, e applaudono vertiginosamente le loro storie di copertina per l’Atlantic e il New Yorker.
Commenta qui sotto e segui le linee guida del sito.