La redazione di exibart dà notizia della messa in liquidazione di ItsArt, la «Netflix della cultura italiana».
Lanciata nell’estate 2021, ItsArt non ha avuto vita semplice, con tre amministratori delegati succedutisi nella breve esperienza.
Troppi i 7,5 milioni di perdita dell’ultimo anno, a fronte di un investimento di 15 milioni di euro, di cui 10 milioni presi dal Decreto Rilancio. Le entrate sono state di circa 245mila euro, di cui 140mila portati dagli utenti abbonati – circa 200mila – e gli altri ricavati da sottoscrizioni di altro tipo. Ma oltre ai numeri – che poi si sa, per ogni impresa possono non essere esaltanti all’inizio – probabilmente a non convincere era anche la strategia, la prospettiva. E così è bastato un colpo di vento – e un cambio di poltrona – a far crollare il castello.
exibart giudica l’offerta confusa, con un prospetto economico costi/ricavi che non ha mai convinto.
L’idea di base, cioè fornire un servizio streaming di settore, specifico per l’arte e la cultura, non era nemmeno poi tanto male. Sarebbe stato anche utile, magari, commissionare poche produzioni e ben curate, accuratamente pubblicizzate. Invece si è puntato su un’offerta vaga, anzi, ondivaga, e sui grandi numeri, chiamando non a caso come esempio un colosso.
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