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Per Netanyau distruggere Hamas non è l’obiettivo principale

Per Netanyau distruggere Hamas non è l’obiettivo principale

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In un articolo su Linkiesta, Carlo Panella esamina la nuova strategia di Netanyau:

“Secondo quanto riporta Le Monde, il 25 dicembre, nel corso della direzione del Likud, ha infatti annunciato: «Ridurrò la popolazione di Gaza al suo minimo».

In realtà, questa strategia – ancora una volta suicidale, ma ora coloniale – è quella dei suoi alleati di governo di estrema destra. Bezael Smotrich, leader di Sionismo Religioso e ministro delle Finanze ha infatti dichiarato il 31 dicembre alla Radio Militare: «La soluzione corretta per il conflitto è incoraggiare l’emigrazione volontaria da Gaza verso Paesi disposti ad accogliere i rifugiati che vi si rifaranno una vita». Parole inequivocabili, degne di un leader che si autoproclama «fascista».

La gravità di questo progetto, che trasformerebbe Israele in una nazione che attua una pulizia etnica feroce e colonizza Gaza, è tanto drammatica quanto insostenibile.

Smotrich – subito appoggiato da Itamar Ben Gvir che dice che «la guerra è un’occasione per incentivare l’emigrazione da Gaza» – vuole espellere, evidentemente manu militari e con stragi, perché altra possibilità non vi è, il novanta per cento della popolazione palestinese di Gaza, che supera i due milioni, e sostituirla con coloni ebrei.

Netanyahu tace e, a quanto risulta, acconsente, anche perché senza i voti di Smotrich e Ben Gvir il suo governo non ha la maggioranza.  È questa una strategia tanto feroce quanto suicida.”


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