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Smart road, a che punto siamo?

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Un’articolo, pubblicato su Strade & Autostrade Online, affronta il tema delle strade intelligenti in Italia e il loro ruolo nel futuro della mobilità.

Le Smart Road sono strade dotate di tecnologia avanzata, sviluppata per migliorare la sicurezza, ridurre il traffico e ottimizzare la gestione. Le Smart Road sono dotate di sensori, telecamere e dispositivi di comunicazione che raccolgono dati in tempo reale: questi dati vengono utilizzati per monitorare il traffico, le condizioni atmosferiche, gli incidenti e altri fattori. Le Smart Road possono regolare automaticamente i semafori, le segnaletiche stradali e i limiti di velocità in base alle condizioni del traffico, aiutando a ridurre la congestione e migliorare la fluidità del traffico. Le Smart Road possono rilevare incidenti o situazioni pericolose e segnalarle immediatamente agli operatori o ai conducenti.  Alcune Smart Road sono dotate di illuminazione intelligente, che si adatta alle condizioni ambientali. Naturalmente questo tipo di strade sono essenziali per i veicoli autonomi, che possono viaggiare senza conducente.

Una smart road completata secondo i requisiti finiti è un’infrastruttura indispensabile per gli autonomous vehicles, specialmente per le auto a guida autonoma di livello 5, vetture capaci di spostarsi senza conducente. Già oggi alcune auto come la Tesla Model 3 possono viaggiare per lunghi tratti in maniera indipendente; tuttavia, i principali limiti a un ulteriore sviluppo provengono dalle strade.

Attualmente, le strade italiane non soddisfano questi requisiti, quindi sarebbe necessario convertirle in Smart Road.  In Italia la sperimentazione delle driverless car è iniziata nel 2018 attraverso il cosiddetto Decreto Smart Road, con il quale il Ministero delle Infrastrutture e della Mobilità sostenibili può autorizzare progetti per le auto a guida autonoma e le strade intelligenti.

Le Smart Road richiedono connettività avanzata, intelligenza artificiale e l’uso dei Big Data. Il Ministero delle Infrastrutture e della Mobilità sostenibili ha investito un miliardo di euro per digitalizzare 3.000 km di strade in Italia e anche il Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR) contribuirà a rendere le autostrade A24 ed A25 più sicure ed efficienti.

Il Decreto del MIT è stato successivamente aggiornato nel settembre 2020, inserendo anche i veicoli autonomi (ad esempio senza volante né pedaliera) la cui tecnologia può essere valorizzata da queste infrastrutture. Un miliardo di euro per i prossimi anni gli investimenti di Anas, per digitalizzare 3.000 km di strade che diventerebbero così connesse ed intelligenti: a cui poi si aggiunge l’intervento del PNRR sulle autostrade A24 ed A25, in un quadro complessivo per renderle più sicure ed efficienti. La prima fase degli interventi previsti dal Decreto del 2018 si dovrebbe concludere entro il 2024, concentrandosi sulle “infrastrutture italiane appartenenti alla rete europea TEN-T, Trans European Network – Transport, e su tutta la rete autostradale e statale. Progressivamente, i servizi saranno estesi a tutta la rete del Sistema nazionale integrato dei trasporti”. Entro poi il 2030, recita il Decreto, “saranno attivati ulteriori servizi: deviazione dei flussi, intervento sulle velocità medie per evitare congestioni, suggerimento di traiettorie, gestione dinamica degli accessi, dei parcheggi e del rifornimento, anche elettrico”.

L’articolo di Strade & Autostrade Online analizza infine l’ultima relazione disponibile sul sito dell’Osservatorio Smart Road:

Sul sito dell’Osservatorio Smart Road si può vedere che l’ultima relazione risale al 2018-2019. Aprendo il documento si possono leggere i progetti più rilevanti come il C-Roads Italy.


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