Andrea Fiamma su Fumettologica commenta la storia “Tutti i lavori di Paperino” pubblicata sul numero 3576 di Topolino scritta da Tito Faraci e disegnata da Enrico Faccini che racconta i vari mestieri improbabili che Paperino ha svolto nei suoi novant’anni di carriera.
“Da sempre, crediamo di conoscere Paperino per la proverbiale pigrizia che lo fa poltrire sull’amaca o in poltrona. In realtà, come riportava il libro Introduzione a Paperino. La fenomenologia sociale nei fumetti di Carl Barks, nelle quasi 700 storie realizzate dall’autore statunitense, Paperino ha praticato oltre cento mestieri, dal direttore d’albergo al lattaio, e una trentina di hobby (collezionista di farfalle, cineoperatore, costruttore di apparecchi radar).”
La storia scritta da Faraci inizia con
“Paperino che, lucidando una montagna di chincaglierie appartenenti a Zio Paperone, risveglia il Genio della lampada, a cui chiede di «non dover fare un lavoro»: alché, lui gliene affida novanta”
Il risultato è una serie di gag incatenate l’una all’altra in cui ad ognuno dei novanta lavori è dedicata una singola vignetta.
“ una sorta di versione fumettistica di Esercizi di stile di Raymond Queneau che però cerca di essere qualcosa di più dell’esercizio stilistico. «Ho voluto sfidare me stesso con una storia che avesse più caselle da spuntare» spiega Faraci a Fumettologica. «Doveva avere respiro narrativo, cioè una trama che l’attraversava tutta senza limitarsi a gag sciolte, e doveva essere una storia di Paperino, in cui il personaggio riusciva a cavarsela in ogni situazione dimostrando le sue qualità”
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