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La moda e il Rinascimento

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Un’articolo di Harper’s Bazaar Italia rievoca la storia della moda durante il Rinascimento, un periodo di grande fermento culturale e artistico che ha avuto un impatto significativo anche sul mondo degli abiti.

Il Rinascimento è stato un periodo storico caratterizzato da un rinnovato interesse per l’arte, la cultura e la scienza, durante il quale anche la moda ha subito trasformazioni radicali: gli abiti sono diventati più elaborati e decorati, riflettendo lo status sociale e la ricchezza dei loro portatori. I tessuti pregiati come il velluto, la seta e il broccato erano molto popolari, spesso adornati con ricami intricati e perle.

L’arte e la moda rinascimentali, inoltre, erano strettamente interconnesse. I pittori del Rinascimento, come Leonardo da Vinci e Botticelli, non solo dipingevano ritratti di nobili in abiti sontuosi, ma influenzavano anche le tendenze della moda con i loro disegni e le loro idee estetiche.

Isabella D’Este, Lucrezia Borgia, Caterina de’ Medici e Isabella D’Aragona con i loro veli impreziositi d’oro, gli abiti broccati, le lussuose pellicce e gli elaborati gioielli sono state tra le protagoniste dei dipinti del Rinascimento.

Le donne durante il Rinascimento indossavano abiti con corpetti stretti e gonne ampie, spesso sostenute da strutture rigide come il farthingale. Le maniche erano un elemento distintivo, spesso staccabili e intercambiabili. Gli uomini invece portavano giacche corte chiamate doublet, calzoni aderenti e mantelli decorati. Anche per loro, i tessuti ricchi e i dettagli elaborati erano segni di prestigio. Gli accessori giocavano un ruolo cruciale nella moda rinascimentale: cappelli, guanti e gioielli erano usati per completare gli abiti ed erano ovviamente un mezzo per ostentare la propria ricchezza. I gioielli, in particolare, erano spesso realizzati con pietre preziose e metalli nobili. La moda del Rinascimento infatti non significava solo estetica, ma anche potere e politica. Gli abiti erano usati per comunicare lo status sociale e le alleanze politiche e le corti europee erano centri di innovazione e diffusione delle tendenze della moda.

L’articolo di Harper’s Bazaar Italia offre una panoramica affascinante di come la moda del Rinascimento abbia riflettuto e influenzato la società dell’epoca e di come questo periodo storico abbia lasciato un’eredità duratura che continua a ispirare il mondo della moda contemporanea.

Vivienne Westwood è una dei più grandi esempi di stilista contemporaneo ad aver attinto dall’estetica rinascimentale per trarne ispirazione per proprie collezioni a partire dagli iconici corsetti vintage che negli ultimi anni hanno spopolato sui red carpet e ai party più esclusivi del jet set internazionale, disegnati nel 1990 per la Portrait Collection sono diventati uno dei simboli distintivi della casa di moda e sono stati adattati ad ogni genere di abito, dai più fluenti e femminili a quelli punk, prodotti in una vasta gamma di tessuti e fantasie e disegnati per slanciare la silhouette e valorizzare i fianchi.

Anche la Maison Dior ha fatto riferimento nelle sue collezioni alle suggestioni rinascimentali:

È nel 1998 quando John Galliano alla direzione di Dior, per la collezione di haute couture Autunno Inverno si concentra sull’uso di tessuti broccati dai colori scuri che vanno dal bordeaux al verde scuro sempre impreziositi da trame dorate che erano frequentemente utilizzati dai sarti del Rinascimento.

E anche Chanel:

La Pre-Autunnale 2013 di Chanel viaggia tra Scozia e Francia in una poetica collezione che vede un susseguirsi di colli alti, rombi e colori scuri in un’unione tra moda rinascimentale maschile e femminile dove i tipici collant tradizionalmente indossati dagli uomini sono accostati a maniche a sbuffo e aderenti corsetti, piume e pizzi che fungono da collante in questi abbinamenti. La sfilata Métiers d’Art 2021 ha avuto luogo nelle gallerie dello Château de Chenonceau che fu donato dal Re Enrico II a Diane de Poitiers, amante del re nota per essere stata una donna brillante e bellissima, profondamente detestata da Caterina de’ Medici che alla morte del marito la fece bandire dalla proprietà. La storia del castello è legata alle donne che lo hanno abitato, affascinanti e accomunate dal grande senso dello stile e dal quale Virginie Viard si è fatta ispirare creando abiti che incarnassero sia l’essenza delle sale del castello che il gusto di queste donne, scacchiere bianche e nere riprodotte in gonne e accessori, fiori delicati dei giardini su abiti e gioielli e perle per impreziosire ogni dettaglio.

Altri stilisti che sono stati ispirati dall’estetica rinascimentale sono Valentino e la maison Chloé che in particolare ha attinto ai dipinti della pittrice Artemisia Gentileschi, nota per aver creato alcuni tra i più interessanti ritratti di donne dell’epoca.

L’arte rinascimentale è stata utilizzata dagli stilisti oltre che per i modelli anche per le stampe sui tessuti degli abiti: tra questi Dolce&Gabbana e Jean Paul Gaultier che si sono ispirati alla Nascita di Venere di Botticelli. Jean Paul Gaultier per questo ha rimediato una causa intentata dalla Galleria degli Uffizi di Firenze, per l’uso non autorizzato dell’opera.


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