The Conversation propone una breve guida per restare informati senza farsi troppo sviare da bufale e propaganda.
Innanzitutto è importante rendersi conto di come il feed delle notizie che ci arriva sui social media è influenzato dal loro algoritmo, che tende a isolarci in bolle informative, all’interno delle quali riceviamo solo le notizie che rinforzano le nostre convinzioni preesistenti. Anche gli altri media però sono comunque influenzati dal loro modello di business, e possono cercare la polemica solo per creare ascolti – sarebbe meglio ricorrere a testate di qualità, anche a costo di pagare una sottoscrizione, se si può. Bisognerebbe imparare a riconoscere un articolo affidabile, verificando se si citano fonti, se la notizia è riportata da altre parti, se la testata riconosce e corregge i propri errori… In ogni caso, è meglio diffidare di notizie che sembrano mirate a ottenere una risposta emozionale. Riconoscere i meccanismi della propaganda (capri espiatori, semplificazioni, promesse irrealistiche) è un modo per saperla tenere a bada. Insomma, si tratta di consumare le notizie con spirito critico, e quando vediamo che della disinformazione viene diffusa, cercare di correggerla, nel nostro piccolo. Tutto questo è faticoso, ma è anche fondamentale per mantenere una democrazia funzionante: se l’alternativa è evitare tout court le notizie, allora è meglio seguirle per meno tempo durante il giorno.
While it’s important to stay engaged, so is getting outside and connecting with nature to calm and soothe your busy brain. Logging off and connecting with people in real life will keep your support system strong for when things are tough. Protect your mental health by turning off notifications and taking breaks from your phone. Practicing good news hygiene isn’t just about protecting ourselves – it’s about fostering a media environment that supports democracy and informed participation.


Commenta qui sotto e segui le linee guida del sito.