Il 18 marzo di 177 anni fa iniziavano le «Cinque giornate di Milano». Un restauro e una nuova opera fanno luce sulla storia della città.
Milano si trova da questa mattina in poi in aperta ribellione contro il Governo di S. M. e ciò in un momento in cui la clemenza di S. M. aveva promesso elargizioni che si pareva desiderare.
Queste le parole che Radetzky scriveva dal Castello Sforzesco durante la prima giornata della sommossa. Dal 1848 molte vie e monumenti sono stati dedicati alle Cinque giornate e ai suoi protagonisti. Nel 2025 la geografia cittadina è ancora in cambiamento.
Nel 2021 l’amministrazione meneghina ha deciso di dedicare una statua a Cristina Trivulzio di Belgiojoso. La statua è realizzata dallo scultore Giuseppe Bergomi ed è — strano ma vero — la prima figura femminile nella statuaria pubblica milanese che non sia a carattere religioso o allegorico.
Cristina Trivulzio di Belgiojoso viene ricordata a Milano per il suo aiuto alla città nel 1848. Reclutò e organizzò il viaggio di duecento volontari napoletani per partecipare alla rivolta. Nelle parole della nobildonna:
Volontari d’ogni ceto vennero a supplicarmi, che meco condurre li volessi su quella terra: nelle quarantotto ore, che la mia partenza precedevano, la mia casa non fu mai vuota di supplicanti novelli: quasi dieci mila napoletani volevano partire con me: il mio battello non portava che 200 persone, acconsentìì a condurre 200 volontari; la piccola colonna fu subito completa. Non s’era mai visto una popolazione sortir d’improvviso da un lungo riposo, spinta da un solo amore: da un sol pensiero animata: guidata da un solo affetto.
Uno squarcio sulla vita di Cristina Trivulzio di Belgiojoso, scrittrice, filantropa, giornalista, patriota, dall’Archivio Storico del Gruppo Unipol.
Su Urbanfile, Roberto Arsuffi illustra (corredato di foto) il restauro del monumento ai caduti in Piazza Cinque giornate. I lavori conservativi, incominciati l’anno passato, sono ancora in corso e dovrebbero finire nel 2025. L’intervento è importante sia per il bronzo (in questi anni non si è mai valutata la “tenuta” dell’obelisco e delle decorazioni), ma anche per un recupero della cripta sottostante.
In particolare, gli interventi conservativi sulle parti bronzee dell’obelisco, che includeranno operazioni di pulitura, recupero delle patinature e applicazione di una protezione finale, avranno anche lo scopo di ridurre il fenomeno della condensa all’interno, contribuendo alla conservazione della Cripta sottostante. I lavori comprenderanno anche l’adeguamento del sistema di apertura del portale di accesso alla Cripta, anch’esso realizzato in bronzo, grazie a un approccio multidisciplinare innovativo.
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