Quanta Magazine pubblica un articolo che presenta una delle possibili spiegazioni di un problema che angustia da tempo gli anatomisti e i fisiologi medici: come fa il cervello ad eliminare alcuni prodotti della sua attività metabolica senza avere un sistema di vasi linfatici, come invece hanno tutti gli altri organi e apparati del nostro corpo?
Un’ ipotesi proposta una dozzina di anni fa è che in qualche modo questo meccanismo è sorretto dall’intervento delle cellule della glia (“glymphatic pathway”), cioè dalle cellule che fanno da “riempimento” degli spazi tra un neurone e l’altro, e sostenuto da un flusso di liquidi che però ancora non conosciamo.
Inoltre, questo flusso sarebbe più accentuato durante il sonno e in anestesia generale -almeno negli animali sperimentali. Da qui l’idea che lo scopo principale del sonno (altro problema su cui si discute sa secoli e su cui non c’è un accordo) non sia quello di “consolidare le memorie”, come si crede in genere, ma quello di fare una specie di “lavaggio del cervello”. In questo modo si spiegherebbe il senso di benessere che proviamo dopo una buona dormita.
“I’m of the strong belief that the restorative part of sleep is not memory consolidation,” Nedergaard said. “Maybe it is partly. But it is really the housekeeping function of sleep that is important.”
Secondo i critici, gli esperimenti usati sono troppo complessi per permettere una interpretazione univoca.


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