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Dopo l’11 settembre le violenze sessuali sono diventate metodi di tortura

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A cura di @TapleyUlm05.

Un gruppo di attivisti documentaristi, animato dal desiderio di denunciare le violenze sessuali che si consumano in contesti di guerra, ha deciso di lanciare il movimento Zero Impunity, nella speranza che inchieste ben documentate facciano in modo che i responsabili di tali odiosi crimini non restino impuniti. Su Internazionale è stato pubblicato un reportage – condotto dalle giornaliste francesi Anne-Laure Pineau e Sophie Tardy-Joubert, impegnate nella lodevole iniziativa – sugli abusi sessuali che si sarebbero consumati ai danni di terroristi o presunti tali, nel corso di incessanti interrogatori; in particolar modo, e con una certa frequenza, nel famigerato campo di prigionia di Guantanamo, nel carcere di Abu Ghraib e nelle prigioni clandestine della CIA.

 

Immagine di Paul Keller via Wikimedia Commons, CC BY 2.0


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