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Su suggerimento di @Don Draper.

Un articolo su Cineforum critica l’uso del doppiaggio dei film in Italia:

Scambiare e quindi giustificare, come fa Fazio, una tragedia culturale (il doppiaggio) per un’“abitudine” – fino a esporre al ridicolo non soltanto una trasmissione (di prima serata, sul più importante canale nazionale pubblico) ma un intero Paese e la sua “cultura” – la dice lunga non soltanto sulla becera arretratezza con cui l’Italia, da sempre, guarda al cinema e ai suoi prodotti, i film, ma anche sulla persistente inefficacia dei tanti, ricorrenti tentativi – mi viene in mente al volo, senza fare ulteriori ricerche, Italo Calvino: «È una prova di barbarie italiana credere che un film doppiato equivalga a un film che parla la propria lingua» – di sollevare la questione (e in effetti scrivere questo pezzo è del tutto inutile).

Immagine da Pxhere.


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