C’è una storia che ascoltavo spesso quand’ero bambino e che mi ricorderò sempre, legata alle frontiere. Il marito di mia madre, durante l’università, fece un giro dell’Europa in moto. Era il 1977. Durante una delle tappe, in Germania, lui e i suoi compagni si fermarono lungo un ruscello al confine con la DDR, per pisciare, visto che non c’era una stazione di servizio nel raggio di chilometri: “Ho sempre pensato che mentre stavo lì, a braghe calate, probabilmente un VoPos aveva preso la mira col suo fucile per controllarmi e dissuadermi, se mai avessi provato ad attraversare il confine”. L’aneddoto mi colpiva per la sua assurdità: un confine con dei soldati e delle armi all’interno dell’Europa. Una realtà che non conoscerò mai, dicevo.

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