Su suggerimento di @sharkotto.
Un articolo sull’Economist ci spiega che i figli dei ricchi e potenti sono quelli che più di altri guadagneranno soldi e potere. Quello della meritocrazia, termine coniato negli anni ’50 dal sociologo Michael Young, è un concetto che rischia di non associarsi più ai meccanismi di carriera. Il modo in cui la società americana si è evoluta, e di pari passo con essa la struttura, i costi e i criteri di selezione delle università, rende più difficile partire dai gradini più bassi della scala sociale per arrivare in cima.
This is partly the result of various admirable aspects of American society: the willingness of people to give money and time to their children’s schools; a reluctance to impose a uniform model of education across the country; competition between universities to build the most lavish facilities. Such traits are hard to object to, and even if one does object they are yet harder to do anything about. In aggregate, though, they increase the chances of wealthy parents passing advantage on to their children. In the long run that could change the way the country works, the way it thinks about itself, and the way that people elsewhere judge its claim to be an exceptional beacon of opportunity.
Immagine da flickr.
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