In un articolo per Vanity Fair, Sumaya Abdel Qader, autrice de “Quel che abbiamo in testa“, parla delle sue idee di integrazione, progressismo, islam e della varità di posizioni culturali e religiose all’interno della stessa comunità islamica italiana.
Il romanzo, di facile lettura, è denso di spunti di riflessione. Racconta la storia di Horra, personaggio che somiglia – almeno in parte – alla sua autrice: ha quarant’anni, è un’italiana di seconda generazione, sta per laurearsi in giurisprudenza, è attiva all’interno della comunità musulmana, porta il velo, ha due figlie, un marito adorato e un gruppo eterogeneo di amiche con cui parla di tutto. Intorno a lei si muove la nuova società italiana, nella quale il numero di cittadini di religione musulmana è in aumento, elemento di novità che pone molte delicate questioni. Abbiamo incontrato Sumaya durante la presentazione del suo libro a Monza, qualche giorno fa.
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