Il Research Digest della British Psychological Society riporta i risultati di uno studio in cui sono stati fatti una serie di esperimenti per valutare empiricamente un caso particolare di quanto è già dato per scontato in letteratura, cioè che il nostro comportamento è determinato da impulsi di pancia, e solo dopo ci costruiamo delle elaborate razionalizzazioni per giustificarlo.
Il caso particolare scelto è il rapporto tra i comportamenti deplorevoli degli altri e la quantità di “libero arbitrio” che noi attribuiamo loro. Vale a dire, gli esperimenti hanno valutato se in questo caso è vero che prima le persone decidono che un’altra persona merita il nostro biasimo per un comportamento immorale, e poi giudicano quanto sia stata libera la scelta che ha determinato il comportamento.
Gli esperimenti sembrano dare supporto all’idea che
… conservatives have a greater belief in free will than liberals, and are more moralising in general (that is, they categorise a larger number of acts as morally problematic, and rely on a greater number of principles — or moral foundation— in making these judgements)… The first two of the new studies replicated these findings — this is consistent with the idea, put simply, that conservatives believe in free will more because it allows them to level more moral judgements.
Questo atteggiamento mentale mi sembra essere presente anche nelle discussioni di questi giorni sulle responsabilità -variamente attribuite- per l’epidemia di Covid-19.
Immagine da Gualtiero – Flickr.
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