Su Internazionale, Francesca Gnetti traccia un quadro delle condizioni in cui versa attualmente il sistema dell’istruzione nella Striscia di Gaza.
Seicentoventicinquemila. È il numero di bambini che per il secondo anno di seguito non andranno a scuola nella Striscia di Gaza. Quarantacinquemila sono quelli che, secondo l’Unicef, avrebbero dovuto entrare in prima elementare. In Palestina l’anno scolastico è cominciato ufficialmente il 9 settembre, ma invece di andare a scuola bambini e adolescenti della Striscia di Gaza si svegliano nei loro alloggi di fortuna e si mettono in fila per ricevere acqua o altri beni di prima necessità, o vagano per le strade in cerca di qualcosa da mangiare. La maggior parte di loro è sfollata e vive nelle tende o in edifici sovraffollati dove molte famiglie condividono spazi angusti e privi di servizi di base.
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