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A Kiev la rivoluzione ricomincia dai club e dalle startup

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Su suggerimento di @Ergosfera.

Il 21 novembre 2013 gli studenti ucraini cominciarono a protestare contro il presidente Viktor Janukovič, ma dieci giorni dopo i poliziotti li pestarono a sangue. Una sorta di rivoluzione fallita nota come Euromaidan: una serie di proteste nate subito dopo la sospensione del DCFTA (Deep and Comprehensive Free Trade Area) tra l’Europa e l’Ucraina (qui un articolo dell’epoca de Il Post). Viaggio nei locali dove si vive una piccola rivoluzione culturale, aspettando che riprenda quella politica.

Da Internazionale.

Shamil Khakimzyanov non sta mai fermo. Passa senza sosta da un piede all’altro, e il suono martellante della musica elettronica rende difficile seguire le sue parole. È soddisfatto. Sono le quattro di notte e dopo un avvio fiacco ora il locale è gonfio davvero, il dj ispirato, la folla ondeggiante. Il rave lo ha organizzato il suo promo group Reset. E il successo qui al Closer è cruciale nella comunità underground ucraina, che è il suo mondo.

 

Immagine di RLuts, CC BY 3.0, da Wikimedia Commons


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