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«Abitare a Milano è un incubo da far impallidire Orwell»

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Ray Banhoff su l’Espresso commenta la vicenda della bidella pendolare enfatizzando la questione del caro affitti a Milano.

La parte giornalisticamente forte della storia era quella in cui si denunciava il caro affitti di Milano, una bolla ormai fuori controllo, che non si capisce come mai non sia risolvibile. Su quella avrebbero dovuto vertere il dibattito e la nostra indignazione. Stiamo lì a preoccuparci del fact-checking, ma sul fatto sbagliato.

In un Paese in cui tutto è tassato e sottoposto a normativa è normale che non ci sia un tetto ai costi degli affitti? È normale chiedere 1.200 euro per vivere in 30 metri quadrati perché siamo a Milano? Che poi fossero case normali, sono incubi architettonici di Escher al limite dell’abitabile, infiocchettati da descrizioni come «soppalchini mansardati», «contesto signorile», «spese escluse». Se non vi fidate di me andate su Instagram e guardate i video di @mangiapregasbatty, ovvero Noemi Mariani, che recensisce gli annunci di case in vendita e in affitto. Fa morire dal ridere ma il bello è che non si inventa niente, quella è proprio la realtà.


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