Su suggerimento di @Yoghi.
Un articolo pubblicato su Lettera 43 invita a contrappore al sovranismo populista una maggiore attenzione all’istruzione e l’applicazione di principi meritocratici in modo che l’umanità possa far fronte alla crescente complessità del mondo grazie alle qualità delle sue persone migliori.
Una quota inferiore al 10% della popolazione: nel 1900 aveva una stufa o aveva accesso all’elettricità. Nel 1915 aveva un’auto. Nel 1930 aveva un frigorifero. Nel 1945 aveva una lavatrice. Nel 1960 aveva una tivù a colori. Nel 1975 aveva un microonde. Nel 1990 aveva un cellulare o accesso a Internet. Oggi almeno il 90% dispone di stufa, elettricità, auto, frigorifero, lavatrice, aria condizionata, tivù a colori, forno a microonde, telefono cellulare e connessione internet. Le nostre vite sono migliori. Ma tutto ciò non è abbastanza, perché non basta a strappare i più disagiati dalla povertà.
In parte questo avviene a causa della dinamica di crescita della produttività (lavoro/tempo), che negli ultimi 30 anni è cresciuta sette volte di più dei salari. Significa che una quota sempre maggiore dei profitti rimane nelle mani degli azionisti mentre resta modesta la crescita della quota dei profitti destinata ai lavoratori
Immagine da the blue diamond.
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