A cura di @martina.
Dei LARP, o giochi di ruolo dal vivo, abbiamo parlato in altre occasioni (qui trovate la spiegazione di wikipedia). Si tratta di una attività ludica organizzata con serietà che ultimamente viene esplorata molto anche per finalità didattiche ed educative.
Circa due settimane fa ne è stato realizzato uno, “Ultimo Covo”, con un’ambientazione storica molto particolare: 1982, la fine degli anni di piombo, all’epoca del sequestro Dozier. Ha ricevuto il patrocinio del comune di Bobbio Pellice, dove si svolgeva, con un piccolo richiamo sul giornale locale.
Domenica 5 novembre l’argomento è stato ripreso da un giornalista della Stampa, che ha contattato il presidente dell’associazione a cui fanno capo gli organizzatori e ha pubblicato una pagina con tanto di foto nella cronaca locale; questo articolo è stato ripreso dal Giornale che riporta anche il link all’evento.
Passata qualche ora il sindacato di polizia SIAP ha pubblicato un comunicato in cui condanna l’iniziativa come irrispettosa che la Stampa riprende in questo articolo: “con i morti non si scherza”, che rimbalza anche a Verona su L’arena.
Il comunicato del SIAP fornisce lo spunto per queste critiche del docente e saggista di storia contemporanea Pier Franco Quaglieni, che su Il Torinese definisce l’iniziativa come “incredibili stravaganze” e “segno di decadenza morale”, mentre ll Secolo d’Italia riprende la questione con una visione politica su ciò che è consentito a sinistra o a destra.
La Stampa riprende il tema il giorno dopo con un’intervista al figlio di una delle vittime delle Brigate Rosse: Giovanni Berardi è offeso per il tentativo di scherzare su un tema serio e di far passare i brigatisti come eroi.
Esce anche un articolo su Quotidiano.net, che spiega più dettagliatamente cosa sia un gioco di simulazione e come l’intento fosse lontano da qualunque giustificazione della violenza o del terrorismo, accompagnato da un commento di Gabriele Canè che di nuovo traduce gioco con scherzo e larper con adulto fanciullone.
Intanto, poco meno di due anni fa, lo stesso genere di giochi di ruolo dal vivo veniva utilizzato dai delegati del Davos World Economic Forum per avvicinarsi all’esperienza dei rifugiati.
Aggiornamento: un articolo di Vice sulla vicenda, scritto da Stefano Santangelo, uno degli autori e partecipanti al Larp.
Immagine da Wikimedia Commons.
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