A cura di @MMM.
Su Art Tribune Niccolò Lucarelli racconta l’esempio di Peccioli e di come si è sviluppato il “museo diffuso” di arte contemporanea nel borgo medievale toscano:
L’idea di un parco d’arte contemporanea nasce nel 1991, sulla base di due esigenze molto sentite dall’amministrazione comunale: la prima, creare un cammino culturale incentrato sull’arte, la seconda, farlo in maniera da lasciare un qualcosa che duri nel tempo, per cui, anziché muoversi su un calendario di mostre a tema, si è scelto di commissionare a vari artisti un intervento pensato ad hoc per la città e il territorio, creando nel tempo un vero e proprio museo a cielo aperto, perfettamente integrato con l’abitato e la natura circostante, e per questo capace di esprimere intimità, facendo percepire come “di casa” le opere degli artisti coinvolti.
Immagine da Wikimedia.
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