Un articolo del Sole24h fa alcune considerazioni circa l’impatto delle nuove politiche ambientali sui motori diesel per il settore auto europeo.
La gracilità interna è rappresentata dalla crisi profonda – identitaria e civile, politica ed economica – dell’Europa. Basta vedere quanto è capitato – e quanto capiterà ancora di più – nell’automotive industry. La frontiera tecnologica si sta spostando verso l’elettrico e l’ibrido: la Cina dà le carte in questo mutamento che ha effetti ovunque, perfino nell’Africa ormai in mano a Pechino che vi si approvvigiona delle materie prime necessarie; l’Europa, che ha inventato il diesel, non ha fatto nulla per opporsi a questo slittamento; nessuna politica – comune o almeno concertata fra i Paesi europei – ha molto semplicemente posto in evidenza come le nuove tecnologie del diesel abbiano impatti ambientali in linea o migliori, per lo meno, dell’ibrido.
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