Il rapporto Avvocatura 2024 Censis-Cassa Forense rileva, per il terzo anno, consecutivo una flessione di iscritti oltre a segnalare un 34,6% di avvocati che considerano la possibilità di abbandonare la professione.
Ne parla in un suo articolo Il Dubbio secondo il quale
“Non si può più quindi parlare di un fenomeno congiunturale, bensì di uno strutturale.”
Al calo dei professionisti si accompagna un ancor più evidente calo di praticanti e quindi di giovani interessati a fare dell’avvocatura il loro mestiere.
Quali sono le ragioni di questo calo?
“il principale è l’eccessivo livello dei costi, e quindi la scarsa o nessuna remuneratività dell’attività forense, che è stata indicata dal 63,2% di quel 34,6% di avvocati che considerano la possibilità di abbandonare la professione legale.
Il secondo motivo che può suggerire di cambiare mestiere agli avvocati è il calo della clientela, che viene denunciato dal 10,1% dei professionisti che stanno considerando di chiudere lo studio. Un’altra ragione è che l’avvocatura non suscita più tanto fascino, o meglio, che ci si sente attratti da altre attività professionali o lavorative, come segnala il 7,3% degli avvocati scoraggiati”
E mentre la tabella 22 allegata al Rapporto elenca i principali fattori di rischio per i redditi futuri degli avvocati (adempimenti amministrativi e fiscali sempre più complessi e gravosi, l’eccessiva burocratizzazione, ritardo dei pagamenti dei clienti privati e della Pubblica Amministrazione,la sovrabbondante offerta di servizi legali cui si aggiunge la concorrenza di altre professioni) non può non colpire come evidenzia il Presidente del Consiglio Nazionale Forense Franco Greco
“la questione del reddito modesto, tenuto conto che «quel reddito medio di circa 45mila euro viene raggiunto dai colleghi solo nella fascia di età 40-44 anni, mentre dalle colleghe non viene mai raggiunto, in nessuna fascia di età». Sempre in tema di redditi, il Presidente Greco ha ricordato quanti avvocati hanno un reddito inferiore a 20mila: «Sono oltre 90mila, un numero enorme e intollerabile»
Il Rapporto è consultabile sul sito della Cassa Nazionale di Assistenza e Previdenza Forense
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