A cura di @cocomeraio.
La Stampa riporta che Bassora la seconda città dell’Iraq, due milioni di abitanti, al 90% e sede del porto petrolifero, da dove passa l’85 per cento dell’export di greggio iracheno, è in questi giorni teatro di violente proteste che hanno preso di mira le sedi del governo centrale, e dei partiti sia di maggioranza che di opposizione e anche il consolato iraniano.
Secondo la Stampa a scatenare le proteste sono stati i gravi disservizi nell’erogazione di luce e soprattutto di acqua potabile. I manifestanti si scagliano contro la corruzione governativa e chiedono che una quota maggiore dei proventi del petrolio rimanga nella provincia di Bassora.
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