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Bhookii Giugno 2023

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Un interessante articolo di Rai Cultura ci propone una carrellata di nomi di scrittori che, per un motivo o per l’altro, hanno scelto di utilizzare lo pseudonimo per scrivere le loro opere.

Per poterlo fare, come nel caso di George Eliot (che in realtà era Mary Ann Evans), o per poterne pubblicare più di uno all’anno (Stephen King, che “si inventa” Richard Bachman; ma anche Asimov l’ha fatto); per proteggere la propria privacy, come Elena Ferrante; o per meri motivi di praticità commerciale, come Dr Seuss. I motivi possono essere i più disparati, ma non per questo l’utilizzo di un nome d’arte rende le loro opere più o meno interessanti rispetto a quelle dei loro colleghi che hanno scelto di usare il nome di battesimo.

Quali sono gli utilizzatori di pseudonimi che vi hanno affascinato di più?

Ovviamente, stavolta ancora più del solito, non esiste off topic.


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