In una intervista rilasciata su La Stampa (paywall) ripresa, tra gli altri, da Quattroruote e Huffington Post, il Ministro per la Transizione Ecologica fa il punto sui sacrifici che dovremo affrontare per raggiungere gli obiettivi sulle emissioni climalteranti:
“per cambiare il nostro sistema e ridurre il suo impatto ambientale bisogna fare cambiamenti radicali che hanno un prezzo. Di conseguenza dovremo far pagare molto la CO2 con conseguenze, ad esempio sulla bolletta elettrica”
A proposito delle tempistiche per raggiungere gli obiettivi, fissati per il 2050
“I prossimi sei anni sono come il primo stadio di un razzo. Se lavora bene il razzo raggiungerà la Luna. Se lavora male il razzo finirà fuori orbita”
Affrontando il tema della produzione industriale, anche dal punto di vista della concorrenza di Paesi meno impegnati nel controllo delle emissioni:
“Dobbiamo diventare autosufficienti dal punto di vista della produzione delle batterie. Il governo pensa che sia un bene per l’Italia che la gigafactory per la loro produzione si faccia in Italia. Dove costruirla dipende dalle scelte dei produttori, in questo caso Stellantis, e dei territori interessati.”
“Certo per fare questo l’Europa ci dovrà dare una mano perché se noi produciamo un acciaio buonissimo, verde, che costa di più, e poi qualche altro Paese lontano ci vende acciaio non verde a basso costo, bisogna compensare.”
Infine, per quanto riguarda l’aspetto geopolitico:
“È un problema di geopolitica e di accordi internazionali. Il problema non è solo se noi raggiungiamo l’obiettivo della transizione energetica e ambientale. Il problema è se ci riusciamo tutti insieme. Noi siamo solo una parte dell’Europa e l’intera Europa emette solo il 9 per cento della CO2 del mondo. Il resto dell’inquinamento viene da altri paesi e altri continenti”
Immagine da PublicDomainPictures.
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