Alla luce dell’ultima trovata dell’attrice statunitense Gwyneth Paltrow (le candele al profumo della sua vagina), Valeria Montebello esplora su Rivista Studio il culto dell’organo sessuale femminile presso alcune comunità dedite alla pratica dello yoga e alla medicina alternativa.
La vagina di Gwyneth Paltrow ha un odore nauseante, dolce fino all’impossibile: albicocca mescolata a geranio, agrumi, una nota di rosa che cerca di coprire il resto ma non ce la fa. Su The Cut dicono che le manca una nota di umami. Lo sappiamo, anche se avremmo fatto a meno di saperlo volentieri, perché la star che da attrice è diventata una santona-guru della medicina alternativa e dei flussi energetici, ha fatto realizzare una candela che profuma (idealmente) come la sua vagina. Invece della real si può vendere l’essenza della propria vagina a milioni di persone. 75 dollari l’una. Sold out in poche ore. Ne stanno preparando altre. Non è un’operazione trash né un vezzo, ma l’ennesimo passo verso la consacrazione di Gwyneth Paltrow a regina suprema di una vasta comunità di donne. Comunità yogica, gruppo armato di palo santo, #dreamteam, sorelle di luna, non si capisce bene come chiamarle. Sorelle, forse, è la scelta migliore. Le sorelle non si accontentano più di fare yoga sulle montagne nelle loro yurte fra un massaggio tantrico e un’estrazione di spirito guida. No. Non bastano cristalli magici, scacciapensieri, foto all’aura. No. Adesso il totem assoluto, magico, da venerare, è la vagina.
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