A scuola ci hanno insegnato che abbiamo cominciato a scrivere nella Mezzaluna Fertile per ragioni politiche ed economiche, con la comparsa delle prime grandi città e dei primi imperi. Non è così: la storia di questa sconvolgente invenzione inizia molto prima, in tanti luoghi diversi e ha radici profondissime.
La linguista e archeologa Silvia Ferrara, sul canale Youtube Lucy ci racconta come, secondo gli studi più recenti, la scrittura sia stata inventata almeno quattro diverse volte nel mondo: il protocuneiforme dei Sumeri,la scrittura in Cina, la scrittura Maya in Mesoamerica e la scrittura dell’antico Egitto.
Continua poi con l’esempio di alcune scritture ancora da decifrare, come il Rongorongo di Rapa-nui, l’isola di Pasqua, e la scrittura Arappa della Valle dell’Indo. Entrambe sembrano essere esempi di scritture inventate ex-novo dalle persone che le usavano. Secondo alcuni studiosi, tuttavia, queste non erano scritture “vere”, ma solo
notazioni narrative altamente iconografiche
Per la scrittura Arappa, risalente a circa 4000 anni fa, si hanno molte incisioni, ma molto brevi e ripetitive, mentre per la scrittura Rongorongo è logico pensare che registrasse la lingua locale. Per questa, inoltre, la recente scoperta di schemi, che Ferrara definisce “una grammatica”, fa pensare che si possa essere vicini alla decifrazione.
Ma la scrittura è stata inventata “così come la vediamo” nelle iscrizioni Maya o nei geroglifici egizi?
Molto probabilmente no. L’idea di base è quella del rebus: immagini che richiamano più di un significato che vengono usate per comunicare un concetto.
E quanto bisogna andare indietro nel tempo, per trovare i primi germi di quella che diventerà “la scrittura”?
Per capire le traiettorie che hanno portato alla costituzione dei codici grafici, non basta andare poco indietro nel tempo, bisogna andare nella preistoria, immergersi nelle grotte del paleolitico di 40.000 anni fa, studiare i primi segni, studiare le prime figure, le prime icone fatte dagli esseri umani e riuscire a capire se già gli esseri umani di quel periodo avevano la capacità di creare un codice. Quella che noi chiamiamo arte preistorica in realtà forse non è né arte né preistoria, è qualcosa di direi dannatamente specifico.
Nelle pitture rupestri si nota la grandissima presenza di segni geometrici, in ragione solitamente di sei segni grafici ogni figura umana o animale; molti di questi segni sono comuni a più pitture, più zone del mondo: è più semplice trovare il segno grafico “L” o “T” che i segni “X” o “Y”: non lettere, sia chiaro, ma segni grafici, probabilmente suggeriti dall’ambiente naturale.
perché tutte le grotte paleolitiche hanno delle griglie o hanno delle spirali o hanno degli asterischi o hanno dei cerchi. Perché gli esseri umani hanno voluto utilizzare queste forme
Il video si chiude con una considerazione: in tutta la sua storia la scrittura non è mai stata così utilizzata e diffusa, ma la produzione di questo strumento fondamentale viene attualmente delegato a produttori non umani. Il futuro vedrà la “morte della scrittura” come segno grafico? E cosa utilizzeranno gli esseri umani del futuro per lasciare le tracce del loro pensiero?


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