Su suggerimento di @Fifa98.
Un articolo di Emanuele Atturo su L’Ultimo Uomo racconta del rapporto tra calcio reale e calcio videoludico, e di come non siano più solo i videogiochi a tentar di replicare le azioni dei grandi calciatori ma siano questi a provare a riprodurre sul campo quanto imparato sullo schermo.
Nel 2008, in un Palermo – Milan di campionato, Marco Amelia si trova davanti dal dischetto Ronaldinho. Il brasiliano prende la sua classica rincorsa sincopata, poi apre il piatto per calciare alla sinistra del portiere, che però intuisce e manda in calcio d’angolo. «È stato proprio giocare contro di lui alla PlayStation. Ha preso la stessa rincorsa, è stato davvero strano», ha dichiarato Amelia. In un modo sottile e impenetrabile, scorrendo al di sotto della grana visibile del mondo, non è così assurdo pensare che una parte del calcio giocato negli ultimi anni sia stato condizionato da FIFA. Replicandone schemi mentali, atteggiamenti tecnici ed estetica complessiva.
Immagine di Babo Games via Flickr, CC BY 2.0
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