Ashlee Vance su Bloomberg racconta la storia di Bryan Johnson, imprenditore che sperimenta su se stesso delle tecniche per invertire l’invecchiamento, alla modica cifra di 2 milioni di dollari statunitensi all’anno.
Johnson, 45 anni, è un imprenditore di software ultra ricco che ha più di 30 medici ed esperti di salute che monitorano ogni sua funzione corporea. Il team, guidato dal medico di medicina rigenerativa Oliver Zolman, 29 anni, si è impegnato ad aiutare a invertire il processo di invecchiamento in tutti gli organi di Johnson. Zolman e Johnson leggono ossessivamente la letteratura scientifica sull’invecchiamento e la longevità e usano Johnson come cavia per i trattamenti più promettenti, monitorando i risultati in ogni modo possibile. […] Quest’anno, è in procinto di spendere almeno 2 milioni di dollari per il suo corpo. Vuole avere il cervello, il cuore, i polmoni, il fegato, i reni, i tendini, i denti, la pelle, i capelli, la vescica, il pene e il retto di un diciottenne.
Ma è tutto oro quello che luccica? La notizia è stata accolta con estremo scetticismo su Twitter, evidenziando come l’ordalia quotidiana a cui si sottopone Johnson abbia pochi appigli scientifici, anzi.
The ironic thing is most research tells us that all the extra testing has the potential to do more harm than good (e.g., overdiagnosis, iatrogenic injury, anxiety, etc).
And no good evidence it helps with anything… Sigh.
— Timothy Caulfield (@CaulfieldTim) January 26, 2023
Alcuni commentatori notano la relazione incestuosa tra giornalisti e imprenditori/celebrità, dove i primi per avere accesso ai secondi devono bersi (e far bere ai loro lettori) le fantasie dei secondi senza fare molte domande:
The author @ashleevance had some caveats or cautions here or there, which is something, but on the whole the article was problematic. I guess you can't be too tough and keep access to celebs?
— Paul Knoepfler (@pknoepfler) January 26, 2023
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