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Come si manipolano le menti degli studenti.

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Adnkronos riassume i risultati di una ricerca su come i manuali di geografia delle medie descrivono l’Ucraina, la Russia, e l’Europa Orientale. Secondo gli autori (il cui research paper è consultabile online) esiste una diffusa tendenza a riproporre e a insegnare la propaganda del governo russo. L’Ucraina viene quindi presentata come uno Stato fallito e corrotto senza una vera identità nazionale, nato nel 1991 per caso o quasi, mentre la Rus’ di Kiev medievale viene ricondotta al passato russo. L’annessione della Crimea del 2014 viene presentata in maniera edulcorata, così come i crimini di Stalin, mentre le politiche di Mosca sono presentate come una risposta all’espansione della NATO. Russofonia e identità russa vengono appaiate, le politiche di russificazione ignorate, e tutta la geografia e la cultura dell’Europa dell’est viene appiattita su quella russa: in un manuale un esercizio propone addirittura di di organizzare un viaggio in dieci città “russe”, che comprendono però anche Kiev, Riga, Leopoli e altre città ucraine e baltiche.

Gli autori esprimono forte preoccupazione per gli effetti a lungo termine di queste narrazioni:

“Non siamo davanti a casi isolati”, chiarisce Di Pasquale, direttore dell’Osservatorio Ucraina dell’Istituto Germani. “Abbiamo analizzato un campione estremamente significativo, confrontando i titoli più diffusi con i dati pubblici del Ministero dell’Istruzione. Molti di questi libri, anche se pubblicati anni fa, sono ancora in uso, adottati o riciclati nei banchi delle scuole”. (…)

Secondo Di Pasquale, il problema va ben oltre gli errori editoriali: “Non penso che ci sia una regia occulta. Il problema è che molti di questi contenuti sono perfettamente coerenti con una cultura accademica e geopolitica che da decenni glorifica l’immagine della Russia e minimizza quella degli altri Paesi post-sovietici. È un soft power ben radicato, che passa anche attraverso l’editoria scolastica”.

 


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