Su suggerimento di @Uqbal.
Repubblica riporta la storia di un impiegato delle poste di Vasto, denunciato e sospeso per aver rubato poco meno di 15.000 euro. Le poste decisero di non licenziarlo finché non fosse intervenuta la condanna in primo grado, ma Il giudice del lavoro ha stabilito il reintegro, il pagamento degli stipendi arretrati e il risarcimento delle spese legali perché le Poste avrebbero dovuto licenziarlo prima:
La società – è scritto nella sentenza – disponeva sin dal 2012 di tutti i dati sufficienti per procedere a una contestazione disciplinare”. L’attesa “della sentenza di condanna”, quindi, “non si giustifica”: la “contestazione formale” è “irrimediabilmente tardiva
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