A cura di @Apollyon.
Un articolo di Valigia Blu riassume le tesi dell’inchiesta di Giovanni Tizian e Stefano Vergine sui rapporti tra la nuova Lega di Matteo Salvini e ambienti legati all’establishment putiniano e al filosofo Aleksandr Dugin.
In Italia, spiega l’articolo, al momento della pubblicazione dell’inchiesta è “passato erroneamente il messaggio: Putin ha dato 3 milioni di euro alla Lega”, mentre il cuore del lavoro di Tizian e Vergine risiederebbe altrove.
Ma al di là della trattativa, è interessante la ricostruzione della rete internazionale (e non) in cui si muovono esponenti della Lega, rappresentanti di multinazionali e piccole società, consiglieri vicini al partito di Matteo Salvini, intermediari e figure politiche vicine al partito di Putin e allo Stato russo. Tizian e Vergine hanno sicuramente il merito di restituire l’ampiezza del campo d’azione di tutti questi soggetti e di tratteggiare i profili di alcuni protagonisti. Dalla lettura del libro emerge un quadro in cui si evidenzia il ruolo strategico della Lega per la Russia (all’interno degli equilibri tra i diversi paesi all’interno dell’Unione europea in vista delle prossime elezioni) e per quelle imprese che fanno affari a Mosca e che vedono nel partito guidato da Matteo Salvini un soggetto in grado di poter intervenire nell’Ue per mitigare le sanzioni nei confronti dello Stato russo e favorire gli investimenti. È quindi opportuno, al di là di questo clamore iniziale, prendere Il libro nero della Lega e ripulire il rumore che si è creato attorno, perché già dalla prefazione e nonostante il titolo – che richiama alla memoria il Libro nero del comunismo – siamo di fronte a un’operazione giornalistica improntata all’anglosassone “accountability”, dando ai lettori gli strumenti per potersi fare un’idea e avere gli elementi utili per potersi districare tra le tante notizie che circolano. Una intera sezione del libro è infatti dedicata ai documenti citati più volte nei capitoli, lasciando quindi ai lettori la possibilità di riscontrare quanto riportato.
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