Un articolo su DoppioZero si interroga su ciò che succederà alle aree del Nagorno-Karabakh che sono state riacquisite dall’Azerbaigian. L’Azerbaigian ha una brutta fama per quanto riguarda la preservazione del patrimonio culturale armeno, ma le autorità azere hanno dichiarato che intendono conservare e rispettare i monumenti storici cristiani. Come scrive Igor Dorfmann-Lazarev, ricercatore alla SOAS di Londra, è però possibile che Baku proceda lo stesso ad alterare il patrimonio culturale della regione, procedendo in maniera più sottile: da tempo il mondo accademico azero sostiene infatti che gli Azeri siano i discendenti del regno di Albania (che dominò la regione fra l’antichità e il Medioevo, fu cristiano a un certo punto, e che non ha alcun legame con l’Albania nei Balcani). Nonostante la “teoria albanista” non abbia credibilità in ambito scientifico, essa viene sostenuta ufficialmente dalle autorità azere, che hanno recentemente dichiarato che intendono “verificare” se i manufatti armeni della regione siano dei falsi. C’è il rischio, quindi, che le chiese e i monumenti cristiani che saranno mantenuti siano alterati in modo che siano considerabili “albanesi” (e quindi azeri), e non armeni.
Immagine da Wikimedia.
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