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Descalzi durissimo sul carbone (e sull’auto elettrica)

Descalzi durissimo sul carbone (e sull’auto elettrica)

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A cura di @LANA.

“Abbiamo speso 20 miliardi di euro per fare cicli combinati a gas e li abbiamo chiusi quasi tutti, li abbiamo fatti morire perché abbiamo le centrali a carbone. Scusate ma queste cose bisogna dirle”. Così un Descalzi particolarmente infervorato ha risposto oggi in commissione Industria al Senato alla domanda di un parlamentare che chiedeva conto del fallimento del sistema Ets di scambio dei permessi di emissione di gas serra. Una posizione, questa sul carbone, di contrapposizione frontale nei confronti di Enel, che opera tutta la capacità di generazione a carbone d’Italia. “L’Ets è fallito”, ha detto l’a.d. di Eni, convocato per parlare dei risultati della sua gestione nell’ambito delle audizioni sulle società partecipate dallo Stato in vista delle prossime nomine dei vertici (in un articolo a parte il resoconto completo dell’audizione durata circa due ore, in allegato il documento depositato). “Le rinnovabili sono state completamente sprecate dall’eccesso di carbone. Le rinnovabili sono cresciute del 7%, il carbone del 10%, se pensiamo che un punto di carbone vanifica 8-10 punti di Fer… Ci vorrebbe una carbon tax, come hanno fatto in UK introducendo una tassa che valuta la performance delle centrali elettriche: se supera 450 grammi di CO2 per kWh non può essere sviluppata o deve essere trasformata. Facendo così si eliminerebbe tutta la generazione a carbone e a olio combustibile”. Il punto secondo Descalzi è proprio l’esistenza stessa della generazione a carbone. “Possiamo pure dare la colpa all’Ets ma il punto è che continuiamo a tollerare il carbone nella generazione elettrica. Diciamole queste cose se ci teniamo all’ambiente, sennò ci giriamo intorno e si prendono strade sbagliate, si entra in un loop di parole e non di azioni. Ci vuole la carbon tax. È inutile parlare di ambiente se poi ogni volta che si parla di mettere una tassa vera non la vogliamo, come ha fatto il vice presidente della Commissine europea Sefcovic nel winter package”. Il carbone, certo, costa in linea di massima meno del gas per generare energia elettrica. Ma, ha sottolineato Descalzi, “bisogna spendere un po’ di più per dire perché il carbone costa meno del gas. Abbiamo speso miliardi per i tubi per il gas e ne usiamo la metà. Abbiamo speso 80 miliardi per avere 220 miliardi di metri cubi di capacità di Gnl e ne usiamo il 20%”. 13 Una stroncatura, questa del carbone, che arriva fino a mettere in discussione quello che per molti sta diventando una sorta di dogma, quello della mobilità elettrica. “È bello andare con l’auto elettrica”, ha detto Descalzi, “ma solo se l’elettricità è prodotta da fonti rinnovabili e non da carbone. Ci vuole un’analisi, una strategia. Ci vogliono meno attacchi e più coerenza, più coordinamento e lavoro sugli obiettivi comuni. Senza strumentalizzazioni e botte sulla testa”. “Serve una carbon tax per aiutare il gas, dobbiamo pensare anche alla mobilità, alla navigazione alle auto, per ridurre in maniera strategica le emissioni di CO2 del 50% e abbattere il particolato”.


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