Un sito di notizie, fatto dai commentatori

Disegno dal vero: prudenza o pruderie?

Disegno dal vero: prudenza o pruderie?

11 commenti

Recentemente, una storica classe di disegno dal vero a Londra ha fatto notizia dopo che è stato chiesto ai suoi modelli di coprirsi o di trovare un’altra sede. Questo episodio ha riacceso il dibattito su quanto la società possa essere “schizofrenica” nei confronti della nudità artistica. Ne parla Bryony Gooch su The Independent.

Sul Guardian, Ellie Heney, modella di nudo con oltre 13 anni di esperienza, racconta il suo percorso e spiega perché questo lavoro è così significativo per lei.

Heney sottolinea anche quanto sia importante normalizzare la nudità nel contesto artistico: il corpo umano non è automaticamente qualcosa di scandaloso o inappropriato. Quindi preoccuparsi o no rispetto al fatto che qualcuno disegni una figura nuda in un’aula di artisti?

È la cosa più strana del mondo quando lo fai per la prima volta. Ricordo che il mio cuore batteva all’impazzata, l’adrenalina saliva e la nuca mi faceva male perché pensavo: «Ma che diavolo sto facendo? È una follia!». Non sai cosa fare con gli arti, non hai idea di come metterti e tutto sembra così strano. Ma l’ho fatto qualche volta, mi sono appassionata e ho scoperto che mi piaceva moltissimo. È successo tredici anni fa e direi che sono molto brava, perché ho qualche anno di esperienza alle spalle. Ho un repertorio di pose. Mi vedo a praticarlo per il resto della mia vita.

In Italia negli scorsi hanno ha chiuso la Scuola Libera del Nudo, in questo caso non per questioni legali o morali ma di natura economica.


Commenta qui sotto e segui le linee guida del sito.