A cura di @NedCuttle21(Ulm).
In un’intervista pubblicata su Rolling Stone, il presidente di Antigone Patrizio Gonnella critica il disegno di legge, presentato nei giorni scorsi dalla Lega, che mira a un inasprimento delle pene per i reati connessi alle sostanze stupefacenti.
«Come spesso accade il ministro mente in maniera del tutto strumentale», esordisce Patrizio Gonnella, presidente di Antigone, associazione che si occupa di diritti e garanzie nel sistema penale. «Da quello che si legge il provvedimento non va a toccare la modica quantità, che è un concetto che riguarda i consumatori ed è pensato proprio per distinguere chi vende da chi fa uso di droghe». Il ddl mirerebbe invece ad eliminare la lieve entità, «cioè la diminuzione di pena che con la legislazione attuale è prevista in caso uno sia trovato in possesso di una quantità ridotta di sostanza, ma al fine di spaccio. Qualunque avvocato, magistrato o altro operatore del settore non può non sapere che le due nozioni sono molto diverse tra loro».
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