A cura di @Ebroin.

Quasi un anno fa, un giornalista del “Sole 24 ore” ha compiuto una netta e discutibile invasione della privacy della famiglia dello scrittore Domenico Starnone: ha scoperto che sua moglie, la traduttrice Anita Raja, ha ricevuto negli anni grosse somme di denaro che verosimilmente sono i diritti d’autore dei romanzi firmati dalla Ferrante.

Quest’estate, con un’operazione solo leggermente meno invasiva, un gruppo di esperti internazionali di stilometria, ossia di studio dei testi tramite programmi informatici, ha stabilito che l’autore che ha scritto i romanzi della Ferrante è con ogni probabilità lo stesso che ha scritto i romanzi firmati da Domenico Starnone a partire dagli anni ’90.

Rimane possibile, e anzi probabile, che i romanzi in questione siano tutti opera di due (o più) autori che lavorano insieme. Va però notato che, fra i coniugi Starnone, solo lui è cresciuto nella Napoli popolare, come la protagonista della tetralogia della Ferrante, e che le analisi stilometriche hanno anche portato a concludere che la lingua dell’autore corrisponde a quella del sottogruppo “scrittori italiani maschi con più di sessant’anni” (sì, sono in grado di fare pure questo).

 

 

Immagine da Flickr (ho visto nina volare).