Il prossimo traguardo dell’esplorazione spaziale sembra essere la Luna: il progetto Artemis, annunciato dalla NASA nel 2019, puntava a riportare l’uomo sul nostro satellite entro il 2024. Tuttavia, rispetto al programma Apollo, Artemis presenta delle notevoli differenze: innanzitutto, l’uso di una stazione orbitante di appoggio, il Lunar Gateway, che potrà essere impiegato su più missioni, e di un rover pilotabile, anche da remoto, che dovrebbe atterrare prima dell’allunaggio umano, predisponendo quindi tutti gli strumenti per la missione.
Rispetto alle missioni Apollo, poi, il programma Artemis prevede che l’equipaggio rimanga sulla superficie lunare per quasi una settimana, per la precisione per 6,5 giorni – il doppio rispetto alla più lunga permanenza dell’Apollo. I due astronauti effettueranno fino a quattro passeggiate sul suolo lunare portando avanti osservazioni scientifiche, come campionamenti del suolo e soprattutto del ghiaccio presente sulla superficie del nostro satellite.
In particolare […] vicino al sito dell’atterraggio di Artemis (in prossimità del Polo Sud della Luna) ci sarebbero secondo la Nasa diverse regioni “perennemente in ombra”, dove il ghiaccio potrebbe essersi conservato anche per migliaia di anni. Un paio di escursioni da 5-15 chilometri a bordo del rover lunare e il gioco sarà fatto.
L’obiettivo di Artemis è ambizioso: una serie di esplorazioni sempre più lunghe, utilizzando anche veicoli pressurizzati, puntando alla stabilità e creando quindi una base per successive esplorazioni di Marte. Tuttavia, il percorso del programma sembra aver già incontrato degli ostacoli: le dispute legali fra SpaceX e BlueOrigin circa i contratti per la realizzazione del lander lunare hanno sospeso i lavori per tre mesi. Inoltre si segnalano ritardi nella realizzazione delle tute spaziali di ultima generazione, chiamate xEMU: tutto questo ha portato al recente annuncio del rinvio della missione Artemis III – quella dell’allunaggio umano – al 2025.
Sul suo canale YouTube, il divulgatore scientifico Adrian Fartade, descrive brevemente il progetto concentrandosi poi su Moonlight, l’infrastruttura che verrà realizzata dall’ESA per garantire navigazione e comunicazione sulla Luna.
Immagine da Wikimedia
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