Su suggerimento di @GiMa e @ilGuada.
Un’inchiesta di Lorenz Martini per Business Insider cerca di capire i reali costi, e i reali benefici, dell’opera Floating Piers di Christo, che ha portato, anche solo per poco tempo, gli occhi del mondo sul lago d’Iseo.
Il New York Times l’ha inserita tra le tre opere più significative del 2016, e questo è già un gran risultato per il nostro paese, normalmente piuttosto avaro di iniziative culturali legate all’arte contemporanea.
L’iniziativa è stata, fin dal principio, reclamizzata come un evento gratuito che non avrebbe comportato spese per nessuno, dato che Christo avrebbe pagato tutte le spese per la realizzazione dell’intera performance artistica.
Così è stato (anche grazie ad alcuni benefattori) e comunque l’artista di origine bulgara non ci ha rimesso economicamente, visto che la vendita dei suoi bozzetti è andata ben oltre le più rosee aspettative.
Allo stesso tempo la Regione Lombardia ha investito in questo evento, accollandosi parte delle spese necessarie ad accogliere per 18 giorni, oltre 1,2 milioni di persone che hanno affollato Iseo, Sulzano e Monte Isola.
(Bonus track: qualche dato su quanto accaduto dopo la fine dell’evento, da un articolo de la Stampa del 18 agosto).
Immagine di Harald Bischoff via Wikimedia Commons, CC BY-SA 3.0
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