R.A. Schuetz su Houston Chronicle racconta la genesi e la conslusione di un processo contro gli attivisti di Food Not Bombs.
Food Not Bombs nasce durante gli anni Ottanta negli Stati Uniti. Composto da una rete di collettivi che si organizzano in maniera indipendente, si batte contro la povertà e la fame. Una delle iniziative che più caratterizzano Food Not Bombs è la distribuzione di pasti ai senzatetto. Il gruppo usa esclusivamente pietanze vegetariane o vegane, la filosofia seguita dagli attivisti è «il cibo è un diritto, non un privilegio».
Una di queste campagne, nella città di Houston, è stata “attenzionata” dalla legge. La città — come molte altre negli Stati Uniti — ha un problema con i senzatetto e ha deciso per le maniere forti, criminalizzando chi dona cibo ai vagabondi. Da una mail del sindaco finita in mano ad un giornalista:
“Finner, stiamo perdendo la biblioteca”, ha scritto Turner. “Sono propenso a chiudere la Biblioteca Centrale come «luogo al fresco» (ndr in quei giorni le temperature erano particolarmente alte e i senzatetto cercavano un posto dove ripararsi) e a offrire un’altra sede in centro… La mensa fuori dalla biblioteca deve finire. Se abbiamo bisogno di un’ordinanza aggiuntiva, la prego di avvisarmi.”
A queste parole è seguito un provvedimento, ignorato dagli attivisti di Food Not Bombs che si sono quindi ritrovati a giudizio. La pubblica accusa ha avuto molti problemi già dalla selezione della giuria:
Troppi potenziali giurati hanno detto che, anche se l’imputato Elisa Meadows fosse stato trovato colpevole, non erano disposti a emettere la multa di 500 dollari richiesta dall’accusa, ha dichiarato Ren Rideauxx, legale della Meadows. Altri giurati sono stati scartati perché non potevano rimanere fino a tardi quel pomeriggio per fare parte della giuria.
Questi intoppi hanno portato ad ulteriori ritardi e il giudice ha deciso di non far proseguire il processo. L’accusa ha il diritto di riportare il caso in tribunale se lo ritenesse, ma fino ad ora non vi è stata una sola condanna nei processi di questo genere e la prospettiva di irrogare la sanzione sembra poco probabile.
Infatti anche se il processo si dovesse tenere, lo spettro della jury nullification (istituto per cui una giuria può rifiutarsi di condannare un imputato anche se vi è prova certa della sua colpevolezza, quando la legge è ingiusta) aleggia sugli sforzi dell’accusa. Spiega l’esperto Clay Conrad:
Alla fine dei giochi, la giuria deve decidere: «Questo tizio è un criminale o è una persona per bene?». Gia mi vedo la giuria dire: «Questa è una persona per bene».
La “battaglia” contro i senzatetto continua in molte città del Nordamerica. I sindaci temono che iniziative come quella di Food Not Bombs possano attrarre più persone bisognose di quanto i servizi sociali riescano gestire.
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