In un post molto personale sul suo blog, Massimo Mantellini racconta di come ha modificato le sue abitudini di vita nel corso della pandemia che ormai dura da un anno. E di come questo lo porti a rivalutare criticamente alcune di queste abitudini: fermo restando l’auspicio di uscirne il più velocemente possibile, è molto probabile che qualcosa del mondo di prima vada profondamente ripensato, a partire da fenomeni come il pendolarismo forzato per lavori che si possono svolgere da remoto.
Chiedi a qualcuno nato nella seconda metà del novecento di “accontentarsi”, per un qualsiasi motivo, e lui ti odierà.
Alcuni hanno scoperto — io almeno ho scoperto — che quell’abito frugale almeno in parte mi apparteneva. Era semmai ciò che avevo addosso prima che ora trovavo pesante e faticoso, pieno di zavorre. Ora, nella luce brillante del tempo presente, molto di quello che ero prima mi pareva incomprensibile. La pandemia come rivelazione.
Immagine da Flickr.
Commenta qui sotto e segui le linee guida del sito.