L’articolo di Marco Mobili per Il Sole 24 Ore illustra l’aumento significativo della spesa per il gioco d’azzardo in Italia nel 2022. Tra gratta e vinci, slot e scommesse si raggiungono oltre 20,3 miliardi di euro, con un incremento del 31,56% rispetto al 2021.
La riapertura dei punti gioco dopo le chiusure legate all’emergenza Covid ha contribuito a una crescita del 43,17% nel settore fisico, con 136 miliardi di euro giocati e oltre 115,7 miliardi di euro in vincite nel 2022. La Lombardia si conferma come la regione con la maggiore spesa nel gioco, seguita da Campania e Lazio. La riforma del gioco online in Parlamento si concentra sulla tutela dei giocatori, introducendo misure anti ludopatia e l’istituzione di una Consulta permanente per monitorare le attività di gioco. Il Fisco ha incassato 11,2 miliardi di euro nel 2022, registrando una crescita del 33,4% rispetto all’anno precedente. L’agenzia delle Dogane ha intensificato i controlli nel 2022, inibendo 261 siti web illegali e imponendo sanzioni. La riforma prevede anche investimenti obbligatori da parte dei concessionari per campagne informative sulla responsabilità del gioco.
Nonostante le misure anti ludopatia, la macchina pubblica fa sempre più affidamento su questa fonte finanziaria:
Il gioco pubblico da sempre rappresenta una fonte di gettito per l’Erario importante. Non è casuale che il mercato, soprattutto con le leggi finanziarie degli ultimi anno, sia stato oggetto di interventi puntuali e mirati con l’obiettivo di far cassa per finanziare ulteriori misure. Come già detto il 2022 ha garantito allo Stato oltre 11 miliardi di euro. Di questi 5,6 miliardi di euro sono arrivati dagli apparecchi da intrattenimento, 3,27 miliardi da giochi numerici e lotterie, 600 milioni dalle scommesse, e altri 730 milioni dal Bingo, giochi di abilità a distanza e giochi di carte a quota fissa e oltre un miliardo da altre voci.
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