Su suggerimento di @EquoCanone.
Due articoli che approfondiscono la questione degli ebrei in Francia. Il primo, pubblicato su tabletmag, elenca alcuni episodi di antisemitismo, che sembra si stiano sempre più diffondendo in Francia.
Il secondo, pubblicato sul Guardian, è un articolo più lungo ed esauriente, che ripercorre la storia francese da Dreyfus e arrivando al Front National. Approfondisce di più, e forse è questo il dato più importante dopo l’assalto al supermercato kocher, i rapporti tra la comunità musulmana ed ebrea:
Many accuse the media of stoking a “binary” image of Jewish-Muslim conflict. In her study, Mandel explains how the media’s “narrative of polarisation” erases multiple and complex interactions, reducing everything to a hostility that is framed by the Israeli-Palestinian conflict. Others, including sociologist and historian of ideas Pierre-André Taguieff, claim that the media’s “methodical stigmatisation” of Israel and an increasing anti-Israel bias in France in general has encouraged the emergence of a Muslim Judeophobia.
Invece, su suggerimento di @Oph, un articolo del New York Times sull’emigrazione degli ebrei dalla Francia.
L’emigrazione è motivata principalmente dal senso di insicurezza crescente a seguito di episodi e fenomeni di antisemitismo, come si legge negli articoli precedenti, senza sottovalutare le motivazioni economiche soprattutto per i giovani che faticano a inserirsi nel mercato francese in sofferenza. Gli ebrei francesi sono circa 500mila: la comunità più numerosa fra i paesi Ue, la terza nel mondo dopo Israele e Stati Uniti. Nell’articolo del New York Times viene data una visione globale del fenomeno alla luce anche degli ultimi avvenimenti, ma è indubbio che dal 2013 si assiste all’incremento delle partenze verso Israele (ma anche USA e Canada), come descritto in quest’altro articolo del giugno 2014.
A questo riguardo, il filosofo Bernard-Henry Lévy, in una lettera aperta del settembre scorso, riporta i tre motivi per i quali gli ebrei francesi nonostante l’ansia crescente dovrebbero resistere, rimanere nel loro paese.
Immagine da Wikimedia Commons (la stazione di Sarcelles: a Sarcelles nel luglio 2014 ci sono state violente manifestazioni da parte della comunità musulmana contro gli attacchi a Gaza)
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