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Hotel vs Web, secondo round

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Su suggerimento di @loveforty.

Le OTA (piattaforme che offrono la possibilità di prenotare alberghi online, come Booking ed Expedia) sono una delle soluzioni più praticate per organizzare le vacanze, e i servizi che offrono sono graditi agli albergatori ma risultano a volte troppo invadenti.
È nato così un contenzioso tra le associazioni di albergatori anche italiane e i giganti del settore per l’applicazione delle MFN, clausole che vincolano gli albergatori a non poter offrire prezzi diversi da quelli proposti sui portali online, culminato in un’istruttoria dell’Antitrust.
A seguito dell’istruttoria entra in vigore la “parity rate”, che dà agli albergatori la possibilità di offrire prezzi diversi, ma solo su altre agenzie viaggi online (e non sul sito della struttura). Ad aggiungere confusione a una situazione già complicata, c’è anche la prevista “parity availability”, clausola che permette agli albergatori di scegliere quante (e quali) stanze mettere in offerta sui portali online, e quante di conseguenza metterne a disposizione sul proprio sito. Dal primo luglio, si entra nella seconda fase: tramite le parole del suo presidente, Giuseppe Roscioli, Federalberghi invita i propri clienti a contattare direttamente le strutture, evitando così l’intermediazione delle agenzie viaggio online. Ma la situazione è ben lontana dall’essere definita, sopratutto perché molte strutture non sono ancora al corrente della campagna per un ritorno al contatto offline.
Un articolo pubblicato su Il Sole 24 Ore riassume la situazione.

Immagine da Wikimedia Commons.


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